HOT CUSTOM MAN
Recensione del concerto insieme agli L.A. GUNS all'Alpheus di Roma il 28/10/2004 sulla web zine DK666 CLICCA QUI
A poco più di un anno tornano nella capitale gli L.A.Guns, sicuramente uno dei gruppi principali che qualche decade fa infuocava le notti del sunset. Come tutti ben sanno della line up originale rimangono solo Phil Lewis (voce) e Steve Riley (batteria), accompagnati in questo ennesimo tour da Adam Hamilton (basso) e già nella band da qualche anno, e da Stacey Blades, ex chitarrista dei Roxx Gang, che, per quanto mi riguarda, non fa di certo rimpiangere Keri Kelly o Tracii Guns…Ma andiamo con ordine.
Ad aprire le danze sono gli Hot Custom Man, band capitolina appena formatasi,
ma che annovera tra le proprie fila alcuni personaggi della scena r’n’r romana,
tra i quali spicca senza ombra di dubbio Jonna (Decadenza, Pure, Bad Boys
Boogie). Gli Hot Custom Man, il cui debutto è previsto per il 2005
su Temple Of Noise, propone un piacevole ibrido Heavy Metal e Hard Rock anni
’80, le cui influenze oscillano soprattutto tra Judas Priest (omaggiati a
fine concerto con Livin’ After Midnight), soprattutto per il sound corposo
nwobm, e Ac/Dc (Jonna riuscirebbe a infilare un riff di questi ultimi anche
in un pezzo dei Gemelli Diversi). Tra i pezzi del combo romano, che ho maggiormente
apprezzato, figurano senza dubbio “Hurly Burly Man” e “Burnin’ Fire Tonight”,
per la loro veste decisamente hard rock che mi ha ricordato alcune formazioni
made in U.S.A. quali Bang Tango e New American Shame. Benché Andrea
Di Persio, Frontman dalle palle d’acciaio e dall’ugola d’oro, regga benissimo
il palco, la band sembra acquistare un qualcosa in più quando sul palco
fa il suo ingresso Vale G, voce femminile della band, che dapprima ci delizia
con un brano cantato da lei (“Ridin’ On The Road”) e poi con splendidi duetti
con il su citato Andrea. Ora non fatevi venire in mente gruppi quali Lacuna
Coil o Evanescence, quanto piuttosto l’apporto di una voce femminile in questo
contesto, mi ha ricordato non poco alcuni episodi di Lita Ford o Doro, e secondo
me questo giocherà un bel ruolo nel futuro della band…Staremo a vedere,
intanto attendiamo fiduciosi il debut previsto per l’anno prossimo.
Pochi minuti per il consueto cambio palco e gli L.A.Guns fanno il loro ingresso
on-stage. La band sembra veramente in forma e le prime note di “No Mercy”
e “Sex Action”, granitiche e coinvolgenti, sono testimoni delle mie parole.
Anche le più nuove “Revolution”, Lost In The City Of Angels” e “Waking
The Dead” fanno la loro bella figura e il pubblico presente sembra apprezzarle
particolarmente. Personalmente sono stato colto dai brividi durante l’esecuzione
di “One More Reason”, un brano che per me ha un sapore particolare, un brano
che è come il whisky: più invecchia e più è buono.
Bellissima l’atmosfera durante “Ballad Of Jaine”, con i consueti accendini
accesi e Phil con l’ennesimo bicchiere di vino rosso alzato per brindare alla
bellezza delle ragazze italiane. Tra un brano e l’altro c’è anche tempo
per eseguire qualche cover tratta da “Ripps The Covers Off”, ultimo lavoro
in studio della band, tra le quali spicca “Custard Pie” dei Led Zeppelin.
Tra i brani che mi hanno coinvolto di più c’è sicuramente “Nothing
Better To Do” (sempre se l’orecchio non mi ha giocato un brutto scherzo),
brano estratto da “Vicious Circle”, e cantato da Stacey Blades, che conferisce
al brano un attitudine veramente punk rock.
In sostanza è stata una bellissima serata di puro ROCK’N’ROLL, l’unico
problema è che ce ne vorrebbero di più!!!